Sanificare gli ambienti: consigli per una casa ben pulita

Sanificare gli ambienti, un messaggio semplice, ma molto chiaro, che sta rimbalzando sui social da alcuni giorni come il consiglio più importante da seguire per affrontare l’emergenza Coronavirus. Come trasformare quindi la propria abitazione in un ambiente sicuro, in grado di accoglierci al meglio, fino al termine dell’emergenza?

Per sanificare gli ambienti è necessaria l’attuazione simultanea di due momenti: pulizia e disinfezione di qualunque superficie. Questo è un processo suddiviso in quattro fasi: pulizia, risciacquo, disinfezione e di nuovo risciacquo; durante il quale si utilizzano prodotti detergenti adeguati.

Per sanificare gli ambienti si possono utilizzare prodotti monouso come la carta, accompagnati ad attrezzature in grado di emettere vapore. Lo shock termico permette infatti la totale eliminazione degli agenti patogeni. Ma anche i prodotti chimici sono idonei per sanificare gli ambienti e utili per la loro igienizzazione, la scelta del detergente giusto dipende dal tipo di sporco. Per eliminare il calcare ad esempio bisogna utilizzare prodotti a base di acido cloridrico, per unto o residui grassi è consigliabile utilizzare un prodotto come candeggina o sgrassatore. Evitare di miscelare le due categorie di prodotto fra loro, il rischio che si corre è quello di un’intossicazione attraverso i gas sprigionati da questo mix.

Sanificare gli ambienti: anche l’acqua bollente elimina i germi

Sanificare gli ambienti: anche l’acqua bollente elimina i germi

Infine per sanificare gli ambienti i ”rimedi della nonna” sono sempre utili, oltre che a basso impatto ambientale. Rientrano nella categoria l’utilizzo di sostanze come l’aceto di alcol, l’acido citrico o il bicarbonato per le operazioni di rimozione dello sporco. Si può utilizzare anche acqua bollente al di sopra dei 70° per essere sicuri di eliminare tutti gli agenti patogeni.

Per ultimare la sanificazione delle superfici, è buona norma utilizzare un disinfettante come l’alcol (almeno al 75%) e lasciarlo agire sulle superfici per almeno 60 secondi. Eseguire infine un risciacquo accurato delle superfici con acqua, per evitare il rischio di contaminazione chimica da contatto o inalazione dei prodotti igienizzanti. Il consiglio di Tilli in caso di tessuti sfoderabili e lavabili è quello di eseguire un lavaggio in lavatrice ad una temperatura di almeno 70°, per garantire l’eliminazione da shock termico anche dei virus. Se non fosse possibile lavare tutto ad alte temperature, valutare di aggiungere al normale detersivo additivi come la candeggina o l’acqua ossigenata.

Per sanificare gli ambienti in modo corretto occorre pensare anche ai tessuti. Per quanto riguarda invece i tessuti e gli imbottiti non lavabili in lavatrice, si consiglia l’uso di attrezzature a vapore ed aspiratori muniti di filtro Hepa e vano di raccolta, in grado di filtrare anche le più piccole particelle e di trattenere eventuali cattivi odori. È consigliabile eseguire giornalmente le operazioni indicate da Leonardo, ogni qualvolta si utilizzino una superficie o parti di ambiente. L’ultimo consiglio di Leonardo è di attenersi in ogni caso alle principali indicazioni suggerite dall’Oms ossia: uso di etanolo (alcol) almeno con concentrazione al 75% o prodotti a base di cloro (la comune candeggina) all’1%.

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